09/06/11

Moralismo da 4 soldi di cacio

Io sono assolutamente contrario a quei programmi dove le disgrazie della gente permettono ascolti altissimi, share del 99% e, soprattutto, lacrime copiose e fluenti.
Questa premessa, ovviamente, non mi impedisce di visionare i sopraccitati programmi.

Inutile precisare che Invincibili, con il pelatissimo Berrì, sia uno dei programmi di punta sia per la tristezza che per la quantità di acqua e sale che esce dagli occhi. Ancora più di Plastik quando parla di malformazioni genetiche dei bambini, più di Invisibili (che era un programma di merda), più di Carramba, più di Carlo Conti senza una lampada, più di Ferrara a dieta, più di me con un palo di frassino da 50 cm nell'uretra.

Riuscendo a fare la "tara" del programma ed eliminando tutto il "lordo" fatto di pianti, frasi fatte e frustrazione, si riesce a scorgere molto più che facilmente di una cosa sempicissima: siete tutti degli stronzi ipocriti.
Sì sì non avete sbagliato a leggere ce l'ho proprio con voi! Voi che scendendo dal letto al mattino per andare a fare un lavoro retribuito sbraitate come se steste andando in guerra o a spegnere una centrale nucleare con la vostra urina. Voi che dite La vita fa schifo perchè tizio/tizia non vi ama come voi amate lui/lei. Voi che urlate ai quattro venti quanto sia ingiusto con voi il mondo perchè, per colpa di un dito rotto, non potete andare al mare.
Ecco sì, questo post è dedicato tutto a voi.

Ho visto gente senza gambe, senza gambe e braccia, senza un cuore funzionante fare avanti indietro dagli ospedali che per un raffreddore sono costretti a letto in fin di vita, senza futuro, senza salute e con un tumore grosso come un pugno. Ho sentito le loro storie, quasi quasi mi sono commosso (ma in realtà era l'odore di cipollotto che avevo affettato prima per fare delle scaloppine eccezionali ndr) e cosa ho capito?
Che nessuno di loro si lamentava della malasorte ma ringraziavano per il bene che hanno ricevuto nella loro vita. Dell'affetto dei genitori (adottivi in certi casi dove l'abbandono ha seguito la "malata" procreazione) e degli amici alla felicità di essere vivi.

Perciò quando avrete intenzione di lamentarvi con la sfortuna pensate a questo post, pensate a loro.

E pensate a quanto siete stronzi.

23 commenti:

  1. Ok sono d'accordo con te, il tuo messaggio è: NON VI LAMENTATE PER LE CAZZATE.
    Lo condivido.
    Apparte il dito rotto, il mondo ingiusto (e ti assicuro che a volte lo è!)e: "La vita fa schifo perchè tizio/tizia non vi ama come voi amate lui/lei", (che è pur sempre un dolore, non fisico ma dell'anima)
    Non posso non lamentarmi, o non soffrire, perchè c'è qualcuno che sta senza una gamba, perchè altrimenti sarebbe un continuo screditare i miei dolori i miei problemi,le mie sofferenze, perchè ricorda ognuno ha i suoi mali, esteriori e interiori,il suo piccolo mondo che per gli altri estranei può sembrare insignificante.... pensa a chi soffre di depressìione, una malattia dove non c'è un reale motivo, e piano piano vedi una persona sfiorire e non puoi far nulla, e quello non stat a lamentarsi per il dito rotto.
    Guarda me, io mi lamento che voglio dimagrire, o il frigo vuoto a volte con cognizione di causa e so che esistono i bambini in Africa che muoiono di fame.
    C'è bisogno di più comprensione, per tutto. E io qua dove mi giro mi giro ne vedo sempre di meno.
    Ogni problema va ascoltato perchè è un disagio, un malessere.
    (Comunque anche a me gli invisibili stava sulle scatole, usava quei barboni e poi a fine serata chi si è visto si è visto).

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  2. Scusami la O senza H ma mi sono appena svegliata.....

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  3. Ma va a cagare ahahahhahahaha se dovessimo pensare sempre così nessuno si dovrebbe mai lamentare nemmeno i bambini del Burundi con la pancia gonfia e che hanno una prospettiva di vita di 7 anni perché ci sono in Cile bambini ancora più sfortunati di loro che si spaccano la schiena 20 ore a costruire mattoni ma che anche loro hanno poco da lamentarsi perché c'è quel bambino che nonostante la disfunzione polmonare in Bangladesh produce palloni di calcio e sorride senza denti ma anche lui ha un cazzo da lamentarsi perché c'è un feto morto ecc insomma sì ok sono agiata vaffanculo non ho quali grandi preoccupazioni ma quelle che ho per me sono importanti, probabilmente fossi nata nera in sudafrica ne avrei avute altre di preoccupazioni, probabilmente avessi un qualcosa di terribile (mi tocco) non mi lamenterei più per l'unghia spezzata ma ora che posso lamentarmene lasciatemelo fare, non penso sempre a chi sta messo peggio di me e soprattutto trovo squallido dover sentirsi bene e a proprio agio e sollevati pensando alle disgrazie di altri poveri cristi che stan messi male come a dire: Non ho un lavoro ma va bhè cazzo meno male che non sono nata a Chernobyl poveri loro!
    Intendo quel sentirsi bene pensando che c'è chi sta peggio, preferisco strasbattermene i coglioni di chi sta peggio di me.
    Sono una stronza di prim'ordine.

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  4. ehm ehm... sono insensibile se ti chiedo la ricetta delle scaloppine?

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  5. Secondo me è un post con un messaggio subliminale, infatti già nel titolo compare il 4, all'interno c'è la frase "Voi che urlate ai quattro venti", poi noto un "Sì sì"... insomma, stai influenzando l'elettorato, questo è un uso criminoso del blog!

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  6. E pensa a quei poveri, di tu il termine, che godono della sofferenza perchè "la vie del signore sono infinite...", di quelli che cmq lodano Dio per il dono, la vita di merda che conducono attaccate a un macchinario, che è stato loro concesso... Ufff quanto è lunga la lista !!

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  7. ma non era meglio guardare un porno ieri sera???

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  8. Allora, il punto non è che se uno perde l'autobus non può bestemmiare: deve eccome!
    Io ce l'ho con quei lamentoni cronici, quelli che per mesi e mesi dicono di esser sfortunati per delle cazzate. E' ovvio che pure io mi alzo dal letto con le palle girate e ce l'ho col mondo ma il giorno dopo mi rendo conto che "Sono cose che succedono ai vivi" (come mi dice sempre la Teresa).
    Quindi non si deve ringraziare nessuno se alla sera hai la cena però sarebbe meglio non lasciare del cibo nel piatto...

    @Dolce: sì
    @Pesa: odio te e il referendum
    @Aitor: cazzo loro, a parte credere in dio, sono veramente lodevoli
    @Titanium: stasera porno, fanculo Berrì!

    PS: la depressione non esiste (parola del Dott. Ragno)

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  9. Io non mi lamento quasi mai, ma m'incazzo spessissimo. Pensando a questo post,però,e alle persone che hai descritto un po' stronza mi ci sento lo stesso.

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  10. Io sono una lamentona,ma a modo mio. Semplicemente tendo ad imprecare,forse come la Grace sono più un'incazzosa. Si sà,le nostre piccole sfighe succedono sempre insieme,le mie riguardano sempre i sodi,700 euro di caparra,800 euro per ridipingere casa e tutto entro lunedì,come se non bastasse mi sono arrivati a casa i bolli da pagare.Andrò a battere. Ma affronto la cosa semplicemnte bestemmiando e facendomi venire un ulcera.
    Post con i controcoglioni comunque.Bravo.

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  11. @Violet
    e penso che dovresti iniziare... con tutte queste spese.... ;-)

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  12. Impossibile non lamentarsi, è più forte dell'indole umana!

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  13. Io lavoro a milANO...se non ho diritto io a lamentarmi chi altro potrebbe mai averne?!?!?!?!

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  14. Si, però a Italia 1 hanno passato il segno.
    Hai dimenticato Wild shock, con filmati di ogni genere, e un paio di visite delle Iene. A momenti anche Studio Sport apre un siparietto sulla creazione del senso di colpa nell'ascoltatore medio, e stiamo a posto.
    Ah. Sono stronzo.

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  15. massì, è come quando gli insegnanti si lamentano dei soldi che prendono. quando dico loro: va' che c'è anche chi sta peggio, basta considerare la paga di un operaio che lavora in fabbrica per 8-9 ore al giorno da 20 anni, di solito mi rispondono dicendo che loro hanno studiato.

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  16. Alla prossima lampada Carlo Conti raggiungerà la tanto agoniata sfumatura di colore "Negrone del Cogno".

    Carlo Conti sì che è un tipo che sta veramente male, non come voi donne mestruate che vi lamentate ogni 30 giorni.

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  17. hai scritto questo post proprio mentre io scrivevo quanto sto di cazzo in questo momento. non credo che tu l'abbia scritto "contro" di me perchè siamo stati quasi simultanei.
    Guarda, ho conosciuto gente andare in depressione per quelle che a me sembravano cazzate. E ho sentito gente malata consolare chi non aveva un cazzo. Io credo che sia tutto relativo, anche la percezione del dolore. In linea di massima posso pensare che una donna che viene violentata se la passa peggio di me. Posso pensare che in Congo si viva peggio che in Italia. Però non me la sento di dire che se uno soffre per una cazzata è uno stronzo.
    Ciao

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  18. ma guarda
    ho appena visto la pubblicità di questa merda
    è ho pensato
    "morite tutti"
    ma proprio così
    non mi è riuscito di pensar altro, per alcuni minuti, se non un forte desidertio della morte di tutti quelli
    moncherini compresi
    e poi mi sono detto
    no no
    ma quelli sono stati usati, non hanno colpa,
    ma subito dopo mi son detto
    eh no cazzo
    ha colpa anche peggio
    che crepino tutti, davvero, dal primo all'ultimo

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  19. @Grace: siamo in 2
    @Violet: lamentarsi è lecito, esagerare no
    @Giulio: allora ok
    @Tremonti: lo so, lo faccio di continuo io
    @Ammi: tu puoi
    @Ettore: se li menzionavo tutti non finivo più il post
    @Ciku: pure io ho studiato (per niente pero')
    @Sileno: avrei detto "Negrone di Cologno"
    @Polly: io me la sento invece, per quello ho scritto sto post
    *Gelo: ah prima o poi moriranno, stanne certo...

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  20. Lamentarsi è soltanto un modo per attirare l'attenzione sulle tue "sciagure" vere o immaginarie. Odio quando le persone prendono sul serio la loro vita, il loro lavoro, questo cazzo di mondo. E me ne frego se hanno una gamba sola o il pene monco.

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  21. Penso che chiunque abbia bisogno di una valvola di sfogo da cui far uscire tutta l'aria marcia che si porta dentro e che non sempre possa essere il culo.
    Perciò usiamo la bocca, ma spesso non la testa.
    Per quanto riguarda il programma di Berrì credo - e lo dico seriamente - che situazioni del genere possano essere capite e "sentite" profondamente solo da chi vive o condivide le stesse difficoltà. E' un discorso di sensibilità. Quella che manca a chi decide di farne abuso in qualunque modo la si guardi.

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