Sta di fatto che stamattina, ascoltando Radio 105 col grande Marco Galli, non c'è stato il solito PBM (per chi non sapesse di cosa sto parlando sappia che non ho voglia di spiegarlo. Google is your friend). Dapprima un'intervista a Brunetta (che, a prescindere da qualche buona idea, reputo una brutta persona, soprattutto esteticamente) e, a seguire, una email ricevuta da Galli qualche giorno fa.
Questa lettera è stata scritta da una madre che raccontava di quando, assieme al proprio figlio, ascoltava Tutto Esaurito nel tragitto che li avrebbe portati da casa all'ospedale ogni giorno. Il figlio, Tommaso, era affetto da una brutta malattia ed era costretto ad entrare ed uscire dalla clinica di continuo.
Non era la classica lettera stile Maria De Filippi di una qualche cantante (con le ginocchia consumate per poter andare in televisione) che scrive alla madre ringraziandola di averle insegnato tutte le tecniche del "risucchio" utilizzando solo la trachea. O alla nonna che ha cucito quel bel vestito rosso pur essendo allergica al colore (?). Nè era una lettera inviata alla Carrà dove gente che non si vede da 40 anni chiede di rincontrarsi e non hanno un cazzo da dire.
Questa era una lettera vera, forse scritta senza nemmeno versare una lacrima. Perchè le lacrime, probabilmente, erano già finite da tempo.
Chissà se vi sarete accorti del verbo imperfetto utilizzato per raccontare la vita di Tommy Guerriero di Luce (come lo chiamava la madre). Era costretto. Era affetto.
Tommaso non c'è più, la malattia lo ha portato via prima che potesse compiere 5 anni. Prima di poter andare a scuola. Di dare il primo bacio imbarazzato ad una ragazza. Prima di essersi preso una ciucca colossale con gli amici o di aver aspettato per ore uno come Balotelli all'aeroporto di Fiumicino per insultarlo. Prima di poter dire ti amo alla madre dei suoi figli.
Mentre andavano all'ospedale, racconta la donna, lui le diceva ce la faremo. Non le diceva oggi non ho voglia di andare a lavorare o che vita di merda. Le diceva che ce l'avrebbero fatta. Insieme.
Credo che mi resterà impressa per un bel po' questa lettera. Ogni mattina mi risuoneranno le parole di Tommaso che bloccheranno la mia bocca dal dire cheppalle non voglio alzarmi dal letto. Poi me ne dimenticherò e tornerò a lamentarmi come un bambino di pochi anni che frigna per in giocattolo.
Nessuno può capire il dolore senza averlo provato. Però si può provare ad essere meno egoisti e capire quanta fortuna abbiamo tutti noi, anche solo perchè in possesso di un pc e liberi di leggere (o scrivere) 4 righe inutili su un blog. E anche se il nostro collega è un po' stronzo, il nostro capo un approfittatore, la nostra miopia un fastidio, o i nostri genitori dei dittatori, beh...
Siamo vivi.
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Ottima tecnica, per rendermi il Governo e Balotelli sopportabili.
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminal'ho sentita anch'io.
Spessa, molto spessa; soprattutto se si ha un bimbo di 5 anni in casa.
Impossibile pensare ad un secondo della mia vita senza il suo respiro intorno.
Quella lettera è una lezione di vita espressa con la morte.
Davide
Ciao Ragno Velenoso,
RispondiEliminale magie di google fanno si che sono arrivato a leggere questa lettera sul blog.
Anche io questa mattina ero bello scazzeggiato in colonna ad ascoltare la ciurma del capitano.
Poi ho sentito la lettera e come un bambino sono scoppiato a piangere e mi sono venute in mente mille cose a cui pensare.
poi ho gridato al cielo per salutare Tommy ,che da lassù continua a ridacchiare dalle battute del capitano!
Anche tommy è uno di un milione !!!
La mamma è una grande , la abbraccio davvero tanto.
Ciao Tommy sei un guerriero!
Max da Montevecchia
Son commosso!
RispondiEliminaHo 3 bimbe, di cui una proprio di 5 anni...e questa mattina sceso dall'auto mi sono accorto di aver la camicia bagnata dalle lacrime...un'abbraccio a tutti gli angeli strappati troppo presto ai suoi cari..
RispondiEliminagrazie CAPITANO e grazie Ragno...
grande,grande veramente,ero sul bus e mi scendevano le lacrime, a me che con IL CAPITANO mi sveglio ogni mattina, scrivendo pbm1, Tommy non ha bisogno di bussare, è uno di noi e anche lui fa il ballo dello specchietto tra le tue 20 cazzate in ufficio, il mio sorriso, e l'affetto di tutto IL MILLLLLLIOOONEEE
RispondiEliminaGrande Capitano, grandissimo Tommy che tra le tue 20 cazzete farcite di sorrisi e le nostre risate continua ad insegnarci a vivere.
RispondiEliminaPer me che ascolto Marco da tutta la vita ieri è stato incredibile, mi rimarranno negli occhi le lacrime
Mi son commossa alla lettura del tuo post,purtroppo queste cose ti lasciano senza fiato, senza alcun potere .... E' vero si danno tantissime cose per scontate perchè le abbiamo, perchè ne siamo in possesso ma è pur vero che la vita và avanti, che fin quando "certe cose " non capitano direttamente a noistessi sembrano impossibili o cha accadano solo agli altri e forse tutto questo è un modo per esorcizzare le paure e le ansie ed andare avanti nonostante tutto... Un saluto Desire
RispondiEliminaio le parole le ho finite da un pezzo, la notte inizio a dormire male,tanta angoscia. Per fortuna non ho sentito il programma, piango gia' tanto in questo periodo che non avrei retto .
RispondiEliminaMa quanto è difficile vivere? E poi che cosa avro' mai chiesto di cosi' strano rispetto agli altri...
E il padre qui con la fortuna di ricevere infinito amore dalla mamma, facendo il premuroso giocherellone con la sorellina di Tommy che intanto è diventata sorella maggiore.
RispondiEliminaL'eterno insoddisfatto...nel lavoro, nelle piccole cose dalla vita, e perchè no nella salute...
Mi manca. Inevitabilmente mi manca. E se ne vedono i segnali.
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